Nell’Italia post-Covid ci si chiede se tornerà tutto come prima o se ci sarà una nuova normalità. In molti si augurano la seconda opzione, sperando sia la più probabile.
In quest’ottica è necessario osservare chi si è occupato di garantire nel Paese i servizi essenziali in questo difficile periodo.
Tra questi, si trovano sicuramente i riders e gli operatori del trasporto merci, i quali hanno permesso ai supermercati e le farmacie di rimanere aperti e, al tempo stesso, di sostenere anche altri negozi grazie al servizio a domicilio. Sono loro i soggetti su cui si è basata tutta la logistica, specialmente la scorsa primavera in piena fase 1, come ripreso anche da Repubblica.it.
Ora che si è compresa l’importanza di questo settore è arrivato il momento di sviluppare anche i temi della sostenibilità ambientale.
I riders hanno un ruolo sempre più importante per la vita delle città, poiché il paradigma “uomo verso ufficio” si sta lentamente convertendo in “ufficio verso uomo”. In ogni settore questo sta diventando il nuovo lifestyle, con un notevole impatto anche sull’ambiente.
I riders che trasportano merci su biciclette o simili contribuiscono in modo significativo al risparmio di CO2 necessario alla transizione ecologica. In alcune capitali mondiali, le maggiori compagnie di consegna hanno deciso di condividere gli spazi di stoccaggio per poi consegnare la merce con le cargo-bike, come per esempio a Berlino.
Sotto questo modello è stato realizzato il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che vede la propria attuazione nel Living Lab, grazie al lavoro dei laboratori di ricerca come TRElab a Roma sulla ciclologistica.
I benefici di tale impostazione sono sotto gli occhi di tutti. Ad esempio, il risparmio in termini di tempo di consegna, in alcuni casi, rispetto al classico furgone è tre volte minore in quanto ZTL e pedonali non sono più vincolanti.
In questa fase è importante implementare la rete di distribuzione cittadina creando punti di carico-scarico non esclusivamente per una sola compagnia, ma dei veri e propri sharepoint i quali permettono importanti risparmi sullo spazio e sui costi di sicurezza.
Assume quindi un ruolo fondamentale il DVR (documento di valutazione dei rischi), in quanto il documento di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro avrà un ruolo cruciale nell’organizzazione aziendale, diventando un vero e proprio strumento operativo di gestione.
L’elemento fondamentale è la personalizzazione del DVR, in grado di mutare in base ai nuovi scenari che si presentano.
Matteo Giaime Diana – Seminario “Digital Society e Mobilità Sostenibile. Analisi e Strategie di Comunicazione”.