Durante il lockdown, la diminuzione del traffico urbano ha mostrato al mondo intero come sarebbe la vita in quartieri più vivibili e pedonalizzati. Sulla base di questa esperienza è possibile creare un nuovo tipo di mobilità urbana: quello a due ruote.
Nel traffico dopo il lockdown
Nella fase due della pandemia, per favorire il distanziamento sociale, la capienza di treni, metro e autobus è stata diminuita per un massimo di riempimento di circa l’80%. Di conseguenza, alcuni cittadini saranno invogliati ad utilizzare maggiormente le automobili, considerate più sicure.
Le maggiori città italiane, che già detenevano il triste record europeo di sovra motorizzazione e di ore perse nel traffico, sono chiamate a prendere provvedimenti per scongiurare un aumento ulteriore del traffico automobilistico. Molte di esse si stanno concentrando sulla mobilità sostenibile puntando, nello specifico, a migliorare la propria rete ciclabile.
Roma, una futura capitale ciclabile
Potenziare quella di una città come Roma, significherebbe maggior accettazione e riconoscimento per i ciclisti ed incentiverebbe i residenti ad una maggiore mobilità attiva. Gli interventi di breve termine sono quelli di “superficie”, ovvero quelli che prevedono la ridistribuzione dello spazio pubblico per garantire un maggior distanziamento sia tra i pedoni sia tra le biciclette.
Le aree d’intervento non vanno individuate da zero perché molte sono già nei progetti previsti dal PUMS della Capitale, realizzabili nell’ immediato grazie al lavoro di sperimentazione e creazione partecipata svolto da laboratori come il Living Lab che coinvolge tutti gli stakeholder interessati. Roma Capitale, inoltre, aderisce al progetto Handshake finanziato dalla Commissione Europea volto a trasformare le principali città europee in capitali ciclabili.
L’economia si muove in bicicletta
Risolvere la fluidità, la sicurezza e la continuità a due ruote significa eliminare gli ostacoli e le barriere architettoniche, agevolando così il trasporto non solo delle persone ma anche quello delle merci. La città di Vienna, ad esempio, fornisce sussidi alle aziende che vorranno acquistare cargo bike così da rendere i viaggi di consegna a breve distanza più ecologici ed efficienti.
In Italia, il governo ha messo a disposizione il “bonus mobilità”, il quale consiste in una riduzione di spesa del 60%, e non oltre 500 euro, su biciclette (anche con pedalata assistita), monopattini e altri mezzi a propulsione elettrica. L’obiettivo della misura è incoraggiare un nuovo modello di mobilità meno inquinante e più sostenibile.
Il lockdown ha generato una tale sensibilità sul tema che persino Uber, il colosso californiano dell’economia collaborativa, colpito duramente dalla pandemia, ha deciso ultimamente d’investire sulle due ruote. Un altro segnale importante per il futuro della mobilità urbana che forse oggi appare non più così lontano con l’inizio della fase “due ruote”.
Matteo Guidobaldi – Seminario “Digital Society e Mobilità Sostenibile. Analisi e Strategie di Comunicazione”.