La pandemia ha mostrato per la prima volta ai non addetti ai lavori il ruolo centrale che la logistica dell’ultimo miglio offre, permettendo l’arrivo di merci e prodotti alle case di milioni d’italiani.
Tuttavia, l’ultimo miglio è anche un settore altamente inquinante, esso produce il 25% delle emissioni dell’intera catena logistica e contribuisce alla produzione di altre esternalità come la congestione, l’inquinamento dell’aria e gli incidenti stradali.
Roma è particolarmente vittima delle esternalità legate ai trasporti, in particolare la congestione. Il capoluogo capitolino ha il triste primato di seconda città al mondo per tempo perso a causa del traffico.
Negli ultimi anni, vari stakeholders hanno cercato di risolvere le problematiche riguardanti la mobilità capitolina e nel 2019 è stato approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Sempre nello stesso anno, TRElab ha creato il Living Lab Logistica, tavolo di lavoro permanente dove gli stakeholders possono consultarsi per risolvere i diversi problemi del trasporto merci in ambito urbano.
Recentemente, sono state discusse nel Living Lab misure per facilitare soluzioni innovative nella logistica come i Parcel Locker e i Micro Hub.
La direzione intrapresa nel campo della logistica sembra essere quella giusta come testimoniano alcune recenti ed innovativi progetti.
Urbico, società pesarese, ha creato a Roma uno dei primi servizi di consegna merci mediante l’utilizzo di cargo bike a pedalata assistita.
Nel quartiere San Lorenzo, invece, è sorto il Centro di Distribuzione Urbano. Quest’ultimo offre l’opportunità di consolidare le merci scaricate dai corrieri che vengono poi compattate su un unico furgone elettrico o a motore duale, permettendo il passaggio da cinque corrieri in ingresso nel centro storico ad uno.
Per maggiori informazioni, l’articolo di Repubblica è disponibile qui